Sanificazione canali aria

Che cosa si intende per sanificazione canali dell’aria? In questo articolo parlerò della normativa relativa ad un argomento molto delicato, specie in questo periodo. La sanificazione canali dell’aria è un processo diventato un’attività fondamentale per garantire sicurezza e vivibilità in tutti quegli ambienti chiusi come uffici, centri commerciali e luoghi frequentati dall’essere umano.

Fortunatamente non si deve improvvisare nulla, la procedura di sanificazione canali dell’aria è molto chiara. Esiste infatti una normativa italiana, molto dettagliata, che spiega le procedure per la bonifica degli impianti aeraulici contro il Covid-19 e non solo.
La normativa italiana, si compone di molti elementi tra linee guide nazionali, accordi stato regione, leggi regionali e testi tecnici di riferimento. Attraverso questa piccola guida cercherò di orientarti per come muoverti al fine di realizzare un piano di valutazione del rischio e messa a norma del tuo impianto.

L’espansione del COVID-19, per mezzo delle gocce impercettibili che restano sospese nell’aria in un ambiente chiuso, rende decisamente importante la sanificazione fatta a regola d’arte dei canali dell’aria. In questa tipologia di impianti è importantissimo ricorrere a tecnici manutentori specializzati. Essi sono in grado di svolgere l’attività di bonifica dei canali dell’aria, filtri e sistemi aeraulici, a regola d’arte con rilascio di un certificato di garanzia del lavoro svolto.

Normativa sanificazione impianti condizionamento Covid-19

Cosa si intende con sanificazione impianti condizionamento? Come è possibile eseguire la sanificazione anti Covid-19? Nel nostro blog abbiamo già trattato questo argomento nell’articolo Sanificazione anti Covid.

Andiamo per ordine. Il documento da cui iniziare, per rendere chiara la normativa sulla pulizia canali aeraulici, è “Il testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” un complesso e articolato elenco di norme emanate con il Decreto Legislativo n° 81 del 2008.

Il Decreto 81/08 obbliga il datore di lavoro ad eseguire tutte le valutazioni del rischio fisico, chimico e biologico della propria struttura e, contestualmente, a fare una valutazione dei rischi, ivi compreso l’impianto del sistema di climatizzazione.
In particolare, nell’Allegato IV – Requisiti dei luoghi di lavoro (capitolo 1.9 Microclima) è stata inserita la nota 1.9.1.4 che meglio specifica quanto già previsto dalla legge 626/94 art.33.
“Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori.”
Continuando a leggere, nella nota successiva, 1.9.1.5 è espressamente indicato:
“qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente”.

Oltre a quanto detto sopra, recentemente, visti gli ultimi avvenimenti relativi alla pandemia COVID, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dato ulteriori indicazioni.
L’ISS ha pubblicato un rapporto dal titolo “Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni nel contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione di SARS-CoV 2”. Versione 7 luglio 2020 – Rapporto ISS COVID-19 · n. 20/2020 Rev.2.

Analizzando quanto appena descritto nei testi di riferimento, sorgono alcuni dubbi:

  • Cosa vuol dire verifiche periodiche?
  • Quale procedura devo utilizzare per una corretta sanificazione?
  • Quale metodo mi garantisce una qualità dell’aria ottima?

È noto ormai che il Decreto 81/08 contiene centinaia di disposizioni organizzate su più fronti; questo significa un’inesorabile carenza di dettaglio nell’operatività. Per fortuna il panorama tecnico normativo è vasto, in questo modo ci vengono in aiuto altre normative relative alla sanificazione canali aria per orientarci meglio in queste fondamentale e delicata attività.

Ulteriori normative sulla sanificazione delle condotte aerauliche

Esiste un documento sulla valutazione e gestione dei rischi correlati alla pulizia degli impianti di trattamento aria, che è stato siglato durante la Conferenza tra Stato e Regioni del Febbraio 2013:

Il titolo di questo documento è “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”.

Le malattie collegata alla Sindrome dell’Edificio Malato sono ben note da molto tempo, anche se, a livello preventivo e manutentivo, c’è da lavorare molto. L’obiettivo di questa procedura operativa è quello di dare al Datore di Lavoro le istruzioni pratiche per amministrare in modo corretto gli impianti di trattamento aria in merito alle contaminazioni e della pulizia indoor.

In particolare, alla pagina 10 del documento c’è uno schema di flusso della procedura operativa per la valutazione e gestione corretta del rischio igienico dei canali aeraulici.

Quante volte vanno verificati gli impianti di trattamento aria

L’accordo tra Stato e Regioni del 7 Febbraio 2013, in merito alla frequenza delle verifiche delle condizioni igieniche dell’impianto di climatizzazione, è stato esplicito. Nel documento alla pagina 4 si legge: “la frequenza delle ispezioni visive consigliata è annuale, o comunque stabilita in base ai risultati delle precedenti ispezioni e della valutazione dei rischi”.

Da responsabile della manutenzione, sento di dire che la frequenza delle verifiche va decisa sulla base della classificazione della struttura e di chi ci passa molto tempo:

  • Uffici, Strutture ricettive e Alberghi (frequenza consigliata annuale, magari prima della messa in servizio)
  • Ospedali, RSA e case di cura (frequenza consigliata semestrale: meglio ad ogni cambio di stagione autunno/primavera)
  • Abitazioni private (frequenza consigliata biennale)

Oltre ai documenti Decreto 81/08 e Accordo Stato-Regione, che rappresentano la base della regolamentazione sulla bonifica degli impianti di condizionamento, sono state emanate differenti leggi regionali. Attenzione però, la mancanza di Leggi Regionali non dissuade gli obblighi che sono a carico del Datore di Lavoro relativamente alla sanificazione canali aria. Il controllo continuo del microclima e della pulizia del proprio impianto aeraulico deve essere considerato come un impegno personale, come se fosse quello di casa propria.

Come essere in regola per la pulizia canali aria?

Esistono testi normativi di riferimento per pulizia canali aria e per una corretta prevenzione igienico-sanitaria degli impianti di condizionamento.

È obbligatorio per legge respirare aria pulita oltre al fatto che davvero è fondamentale per la salute di ogni essere umano.

Trascorriamo quotidianamente quasi l’85% del nostro tempo all’interno di volumi chiusi (casa, ufficio, mezzi di trasporto, negozi, palestre, etc.). Rischiamo di pregiudicare il nostro benessere in caso di qualità igienica scadente degli elementi che compongono il sistema di filtrazione dell’aria, che dovrebbero garantirci un corretto ricambio d’aria.

È fondamentale mettere in evidenza che esistono normative che obbligano ed eseguire tutte le attività necessarie per bloccare le patologie collegate alla sindrome ufficio malato.

Questi protocolli, approvati e condivisi dal Governo e dalle parti sociali, costringono le aziende a svolgere le attività di bonifica rivolte alla riduzione della contaminazione. Ad esempio, per quelle attività lavorative che sono attive deve essere garantita, purché prevista, una “sanificazione periodica degli ambienti, delle postazioni di lavoro, dei locali e di tutte le altre aree e degli articoli sottoposti a contatto”.

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