Se sei qui probabilmente ti stai chiedendo cosa sia il Protocollo Sanificazione Ambienti. È un argomento importante, specie di questi tempi, anche se in alcuni casi i termini “protocollo” e “sanificazione”, sono stati abusati.

Entasys è una delle poche aziende in Italia a vantare certificazioni a livello internazionale come la certificazione N.A.D.C.A. (National Air Duct Cleaners Association – Associazione Nazionale per la manutenzione dei condotti dell’aria), e AiisA ( Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici).

Per ottenere tali certificazioni, significa saper operare seguendo schemi precisi, quindi protocolli certificati. In termini semplici testimoniano che se i protocolli vengono eseguiti alla lettera allora certificano il risultato richiesto. Questo è il motivo per cui si parla di protocolli: procedure di lavorazione che sono state verificate e testate per la loro efficacia.

Secondo AiisA, il protocollo sanificazione ambienti è composto da 7 momenti o fasi, che devono essere eseguiti in sequenza per realizzare in modo corretto il processo di sanificazione ambientale.

Protocollo Sanificazione Canali Aeraulici – un po’ di storia

I primi sistemi di distribuzione dell’aria calda si fanno risalire agli antichi Greci. Questi facevano in modo di convogliare sotto il pavimento l’aria calda prodotta delle fornaci per poi farla uscire da alcuni bocchettoni presenti sia sul pavimento, sia sulle pareti.

In seguito, dopo il medioevo, vennero realizzati i primi canali aeraulici, sempre sotto il pavimento. Si tramanda che furono i monaci cistercensi a realizzarli per primi con lo scopo di creare il riscaldamento di tipo centralizzato. In pratica sfruttavano la distribuzione di calore per mezzo di condotte dell’acqua riscaldata in tutti gli ambienti.

In seguito si tornò a distribuire l’aria calda poiché considerata più efficace per scaldare gli ambienti. Le prime forme moderne di canali aeraulici si fanno risalire alle cosiddette travi con funzioni di canali. In pratica sono delle travi di cemento munite di aperture, cave al loro interno, in grado quindi di distribuire l’aria che veniva riscaldata da una “stufa”.

L’evoluzione delle macchine per riscaldamento prese il via negli USA, fra la prima e la seconda guerra mondiale, e con essa anche lo sviluppo dei nuovi canali/condotti per distribuire l’aria.

Le prime informazioni su questi moderni sistemi di trasporto dell’aria attraverso tubi e canali di lamiera arrivarono in Italia nel periodo d’oro dello sviluppo economico nel 1960. Tutte le più moderne e avanzate aziende di produzione scelgono questo sistema per riscaldare l’ambiente: economicamente vantaggioso! Contestualmente prende piede anche il commercio e il terziario, ma le loro esigenze erano diverse: rinfrescare gli ambienti era molto più importante che riscaldarli.

Verso la fine degli anni ‘70 del secolo scorso, si verificò uno dei primi eventi nefasti, all’interno di un hotel durante una convention di veterani negli USA: la Legionellosi dovuta alla proliferazione del batterio della Legionella. In quell’occasione morirono molte persone a causa dell’infezione polmonare causata dal batterio.

Si pensa che, in seguito a quell’evento, fu eseguita la più grande sanificazione, mai attuata fino ad allora, di tutti i condotti dell’aria installati in tutti gli USA. Possiamo così affermare che gli Stati Uniti sono stati i primi a comprendere la necessità di eseguire periodicamente una manutenzione programmata del sistema di distribuzione dell’aria. Nacque così, qualche anno dopo, NADCA, l’associazione dei pulitori di canali con l’obiettivo e lo scopo di darsi delle regole e dei protocolli operativi.

Protocollo Sanificazione Ambienti in Italia

In Italia un’associazione simile a quella americana arriverà dopo il 2000. Un insieme di aziende, come è successo negli USA, condividendo la volontà di eseguire nel migliore dei modi l’attività di pulizia, sanificazione e la manutenzione, diede vita all’AiisA. In quell’occasione fu confermato quanto fosse importate che anche gli elementi che compongo il sistema di climatizzazione, come: il canale, la bocchetta e il diffusore, sono da sanificare. Fino ad allora la sanificazione e la bonifica veniva eseguita solo per le UTA (Unità trattamento Aria), tralasciando la parte della distribuzione.

Il decreto legge 81 del 2008, considerato la base di tutti decreti per quanto riguarda la salute e la sicurezza nei posti di lavoro, dichiara che i sistemi di climatizzazione siano controllati periodicamente in funzione del grado di utilizzo e dell’ambiente e che sia completamente eliminato ogni residuo presente all’interno del condotto stesso.

Inoltre, sempre il D.Lgs 81/2008, afferma che il datore di lavoro è l’unico responsabile della salute del proprio dipendente. Questo significa che in caso di mancata manutenzione, sanificazione e bonifica dell’impianto di condizionamento, è il datore di lavoro l’unico responsabile, poiché detiene il potere di spesa. Ne segue che la mancata osservanza di questi obblighi rappresenta un illecito di tipo penale, poiché mette a rischio la salute della popolazione lavorativa.

Entasys – Protocollo Sanitario

Quanto premesso sopra, ci permette di affermare che Entasys conosce quali siano gli obblighi di legge ed è in grado di sostenere il cliente nella gestione della manutenzione obbligatoria ordinaria, straordinaria e preventiva. Entasys è certificata NADCA, perché é un punto di riferimento a livello mondiale per quanto concerne le linee guida e i protocolli da seguire per la sanificazione dei condotti aeraulici.

Inoltre Entasys, grazie alla sua qualifica di specialista nella sanificazione dei condotti (A.S.C.S), rilasciata dalla stessa associazione NADCA, può essa stessa rilasciare e certificare la qualità dell’aria degli impianti aeraulici al fine di tutelare e difendere il cliente in caso di eventi nefasti che possono essere ricondotti all’aria malsana.

Entasys ha un protocollo ben definito per ogni tipo di ambiente e struttura che va dal capannone industriale, al sanitario, dai centri commerciali agli ospedali e uffici pubblici.
Un protocollo sanificazione ambienti sanitari, oggi è fondamentale contro la lotta al SARS-CoV-2.
Il protocollo dell’associazione italiana AIISA, che abbiamo sposato completamente, prevede 7 attività per realizzare in modo corretto la sanificazione:

  1. Eseguire un sopralluogo dettagliato
  2. Eseguire un’ispezione di tipo tecnico con strumentazioni certificate
  3. Compilare una relazione dettagliata dell’ispezione tecnica (allegando foto e risultati delle analisi di laboratorio)
  4. Eseguire progetto per la sanificazione
  5. Procedere con la sanificazione di tutti gli elementi che compongono l’impianto (UTA, condotte, terminali, diffusori)
  6. Compilare una relazione tecnica della sanificazione eseguita con relativo attestato di sanificazione
  7. Compilare piano di manutenzione e controllo

Conclusioni

Sapere che l’azienda che hai chiamato per eseguire la manutenzione e la sanificazione, si basa su protocolli ben strutturati e definiti, frutto di anni di esperienza come li possiede Entasys, è certamente una garanzia di successo.

L’esperienza non si compra. I tecnici qualificati di Entasys sono tutti certificati per la loro esperienza e conoscenza della materia “Sanificazione”. Le moderne strumentazioni poi rendono Entasys leader in questo campo.

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